giovedì 17 settembre 2009

20 settembre La Breccia di Porta Pia

il 20 Settembre a Calci in Piazza Cairoli (dietro la Pieve) dalle 17,30 in poi, abbiamo organizzato come Biblioteca Popolare
la Commemorazione- conferenza:

XX Settembre 1870 La Breccia di Porta Pia "le radici antiche dell'etica laica"

Con il Patrocinio della Domus Mazziniana, di Pisa Laica e Il Comune di Calci
gli argomenti saranno :
Il Dott. Pietro Finelli Direttore della Domus Mazziniana, "le radici antiche dell'etica laica"
il Prof. Corrado Ferretti membro dell'Accademia dell'Ussero "le difficoltà incontrate per l'unità d'Italia "
Andrea Picchi della Cellula Coscioni di Pisa," le prospettive politiche dell'etica laica "
il Prof. Sergio Bartolomei della Consulta di Bioetica di Pisa, "le sfide della bioetica"
la Prof. Gianna Ardy "20 Settembre 2009"
un rappresentante dell'ARCI GAY, "i nuovi diritti".

Se piove ci sposteremo sotto la tensiostruttura accanto al Municipio.

1 commento:

  1. I radicali italiani celebrano il xx settembre associando ai bersaglieri caduti a Porta Pia i soldati uccisi
    a Kabul. Credo che l'accostamento sia una forzatura. Tutti i nostri caduti sono certamente da onorare ma bisogna avere un giudizio onesto che giustifichi il nostro sentimento nei loro confronti.
    Penso che avrebbe fatto meglio Pannella ad accostare il sacrificio dei nostri caduti a Kabul a quello dei caduti nella guerra di Crimea. Cavour volle inserirsi nel grande gioco diplomatico mondiale ed inviò 15 mila nostri soldati in Crimea a combattere contro la Russia che aspirava alla sua parte di bottino delle terre del vecchio impero ottomano. La mossa ebbe successo per la clamorosa sconfitta della Russia e l'annessione del Lombardo-Veneto al Regno di Sardegna fu fatto. I nostri caduti a Kabul hanno pagato ragioni di convenienza dell'Italia a stare con posizioni di primo piano (militare)
    nella Nato. Ma in Afghanistan si combatte una guerra che riguarda essenziali interessi geostrategici
    degli USA impegnati in una opera di inglobamento delle regioni petrolifere e di accerchiamento della Russia e della Cina. Sappiamo tutti benissimo che la resistenza afghana non minaccia l'Italia e che il pericolo di terrorismo in Italia ed in Europa è un baubau per dare uno straccio di giustificazione ad una guerra punteggiata da una serie infinita di massacri di civili, di villaggi bombardati, di assassini perpetrati da contractors che hanno spesso un ruolo di killers e di esecutori di lavori sporchi che
    gli eserciti regolari non possono fare. Insomma, la motivazione della nostra presenza in Afghanistan
    è meno convincente di quella della guerra di Crimea dove, almeno, c'era un disegno risorgimentale
    da realizzare. A Kabul ci siamo soltanto per non dispiacere i nostri "amici" americani e conservare il posto non molto di prima fila dentro l'Impero.
    Porta Pia non c'entra niente con Kabul. A Porta Pia si è compiuto un disegno di unificazione dell'Italia guidato dalla Monarchia dei Savoia.
    Da questo punto di vista mi riconosco molto di più nella sfortunata epopea della mazziniana llRepubblica Romana caduta per mano di quegli stessi francesi che Cavour volle adulare e compiacere
    con la spedizione di Crimea.
    Pietro Ancona

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